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Chi sono...

"Nomina si nescis, perit et cognitio rerum" (se non conosci i nomi, viene a mancare anche la conoscenza delle cose), la frase è di Carlo Linneo, medico e naturalista svedese e padre della moderna nomenclatura scientifica. Dare un nome alle cose significa farle esistere. Denominarle equivale a dare un ordine, esercitare un controllo sulle cose, renderle familiari. Ho sempre avuto un grande interesse per le scienze naturali e l'esigenza di dare un'identità alle forme di vita osservate in natura, conoscerne il nome, mi ha accompagnato fin dall'infanzia. Questa esigenza mi ha reso un naturalista di fatto, una di quelle persone cioè, che pur non avendo scelto di farne una professione, per una sorta di inclinazione innata, si sono sempre occupate delle "cose" della natura. Da sempre appassionato dello studio della botanica e della montagna, la mia terra, il Matese, mi ha dato la possibilità di coniugare queste due grandi passioni. Credo fosse inevitabile che cominciassi a catalogarne la flora. Un'attività nata in maniera spontanea, quasi senza rendermene conto. Circa 12 anni fa ho però sentito l'esigenza di organizzare i dati raccolti, mettere ordine nel bagaglio di conoscenze e immagini sparse acquisite negli anni e di aggiungere i tasselli mancanti a quello straordinario mosaico vivente. Mentre scrivo le entità vegetali che ho osservato e catalogato sul massiccio del Matese sono 1.234, molte di queste non erano mai state censite in precedenza su queste montagne, altre erano ritenute dubbie perché non più ritrovate da molto tempo, in molti casi da più di un secolo, semplicemente perché nessuno si era più preoccupato di cercarle, altre ancora sono risultate nuove per le flore regionali del Molise o della Campania. Le mie "peregrinazioni" matesine alle quali ho sempre dedicato e dedico gran parte del mio tempo libero mi hanno presto permesso di comprendere che su queste montagne, oltre alle piante, vi erano innumerevoli altre forme di vita di gran pregio naturalistico bisognose di tutela, la cui presenza era spesso sconosciuta anche agli addetti ai lavori. Da qui la scelta di ampliare il campo d'azione delle mie osservazioni agli anfibi, ai rettili, ai lepidotteri, agli odonati...Con la legge n. 205 del 27.12. 2017 l'intero massiccio montuoso è stato dichiarato Parco Nazionale, fatto che sancisce ancora una volta l'importanza del Matese sul piano naturalistico. Sebbene l'iter attuativo a sette anni di distanza sia tutt'altro che compiuto, la conoscenza della biodiversità di quest'area si arricchisce di ulteriore significato poiché non è in alcun modo possibile dare vita a progetti di tutela, a strategie di conservazione e di sviluppo ecosostenibile del territorio senza conoscere a fondo le forme di vita che lo abitano. 

Questo sito è la somma di tutto ciò che negli anni ho scoperto o imparato sulla biodiversità del Matese.

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Pasquale Buonpane

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Pasquale Buonpane

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