top of page

La rana verde
(Pelophylax bergeri Günther, 1986
e P. kl. hispanicus Bonaparte, 1839)

Lago Matese, 26 luglio 2019.jpg

Fino agli anni '80 le rane verdi europee erano incluse tutte nella specie Rana esculenta descritta da Linneo. Tuttavia già verso la fine degli anni '70 alcuni studi hanno dimostrato che in realtà Rana esculenta era un taxon di origine ibrida tra Rana (Pelophylax) lessonae e R. (Pelophylax) ridibunda (Uzzel & Hotz, 1979). Successivamente si è visto che queste rane sono in grado di ibridarsi con estrema facilità producendo prole fertile grazie ad un complesso processo denominato ibridogenesi. La situazione si è ulteriormente complicata quando si è scoperto che oltre a P. lessonae e P. ridibunda vi erano anche altre specie parentali tra cui P. bergeri.  Le popolazioni di origine ibridogena quindi non appartengono ad una specie linneana e vengono indicate con il termine klepton. Attualmente l'inquadramento tassonomico, così come  la diffusione di queste popolazioni, non è ancora del tutto chiaro e necessita di ulteriori studi. E' opinione condivisa che nell'Italia peninsulare (e quindi anche in Molise e Campania) siano presenti Pelophylax bergeri e P. kl. hispanicus. Questi taxa sono estremamente simili e difficilmente distinguibili ad un'analisi esterna e oltretutto si presentano non di rado in popolazioni miste.

Queste rane sono ampiamente diffuse sul Matese e si incontrano sia in pianura lungo le rive di fiumi, canali per l'irrigazione e stagni sia nei laghi e nei fontanili di montagna. Generalmente prediligono le acque ferme o a lenta circolazione ricche di vegetazione acquatica sia di ripa che sommersa. La riproduzione avviene tra marzo e giugno in base all'altitudine e alla temperatura dell'acqua. Le femmine sono mediamente di dimensioni maggiori rispetto ai maschi e sono prive di sacchi vocali. Durante un amplesso ascellare depongono, ancorandole alla vegetazione sommersa, fino a 3.500 uova raggruppate in masse gelatinose. I girini escono dall'uovo dopo circa due settimane e nutrendosi di materiale vegetale sono in grado di compiere la metamorfosi nel giro di circa due mesi. Gli adulti si nutrono di insetti, vermi e molluschi. In primavera ed estate sono attivi sia di giorno che di notte mentre nei mesi più freddi si ibernano sul fondo dei corpi idrici.

bottom of page