Il granchio di fiume (Potamon fluviatile Herbst, 1785) è un crostaceo della famiglia Potamidae un tempo diffuso in molti paesi del bacino del Mediterraneo, compreso il Nord Africa e la penisola Balcanica. Oggi si rinviene solo in Grecia, Albania, Croazia, Malta e Italia. Nel nostro paese è presente in Trentino, Lombardia, Veneto ed in gran parte delle regioni del versante tirrenico dell'Appennino, dalla Liguria alla Sicilia. Generalmente si incontra a quote inferiori a 500 m. Questo crostaceo decapode predilige gli ambienti acquatici e si rinviene in ruscelli, canali e fiumi ma talvolta anche nelle acque ferme di stagni e laghi. Durante le ore diurne in genere i granchi se ne stanno al riparo tra la vegetazione, sotto i sassi o in tane scavate lungo gli argini. Le tane possono essere lunghe anche 50 cm e contengono acqua sul fondo. Potamon fluviatile fuoriesce dai rifugi soprattutto nelle ore notturne e durante la ricerca del cibo è in grado di spostarsi anche sulla terraferma e di allontanarsi per decine di metri dall'ambiente acquatico. Generalmente i giovani tendono ad avere abitudini più acquatiche degli adulti. Si tratta di animali opportunisti che si nutrono quasi di tutto ciò che è commestibile: la loro dieta è a base di insetti, lombrichi, piccole rane, pesci (sia vivi che morti) ma non disdegnano le alghe ed altri alimenti di origine vegetale. Il periodo di maggiore attività va da maggio ad ottobre, nei mesi più freddi gli animali raramente abbandonano le tane e passano l'inverno in ibernazione. La riproduzione avviene nella tarda primavera, le femmine sono munite di una tasca addominale nella quale trasportano le uova fecondate e dopo la schiusa anche i piccoli granchi che vengono accuditi dalla madre per circa due settimane. Successivamente, dopo aver compiuto la seconda muta, vengono rilasciati nell'ambiente acquatico e conducono vita autonoma.
Negli ultimi anni le popolazioni del granchio d’acqua dolce hanno subito un forte regresso in tutto l’areale di distribuzione e questo granchio è scomparso da molti dei siti in cui storicamente era presente. Ciò è dovuto in massima parte alla riduzione degli habitat d’acqua dolce, alla modificazione degli stessi e alla raccolta incontrollata per uso alimentare da parte dell’uomo. Recenti studi hanno dimostrato che in Italia i principali fattori che influenzano la distribuzione di Potamon fluviatile sono da attribuire alla pressione antropica sui corpi idrici più che all’alterazione della qualità dell’acqua. Anche nell’area matesina l’interramento dei canali di irrigazione ha fatto in modo che i granchi scomparissero da molti siti in cui erano presenti in passato. In Italia Potamon fluviatile è protetto da normative locali e leggi regionali, ma queste sono state adottate solo da alcune regioni (Lazio, Toscana, Liguria e Abruzzo) e spesso non sono sufficienti a preservare questa specie dal declino. La specie è inserita nella Lista Rossa IUCN nella categoria NT (prossimo alla minaccia).
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