I licheni rappresentano uno dei tipi di simbiosi più riusciti e diffusi. Sebbene questi organismi siano ben noti per la loro capacità di sopravvivere talvolta in ambienti estremi, la loro biodiversità, distribuzione e struttura delle popolazioni possono essere seriamente influenzate dai disturbi ambientali di origine antropica. I principali fattori di minaccia che colpiscono la fauna e la flora in generale colpiscono anche i licheni e comprendono cambiamenti su scala locale e globale (come il degrado, la riduzione e la frammentazione dell'habitat) causati dall'urbanizzazione, dall'agricoltura, dall'inquinamento e dai cambiamenti climatici. Le esigenze ambientali specifiche dei licheni non vengono quasi mai prese in considerazione nella creazione di aree protette nè nella loro gestione. Tuttavia l'estrema sensibilità dei licheni ai fattori di disturbo li rende degli eccellenti indicatori della qualità degli habitat, pertanto approfondire la loro conoscenza è fondamentale per sviluppare strategie di conservazione e pratiche di gestione di successo.
Le faggete che circondano Valle Janara costituiscono uno degli ambienti meno accessibili e di conseguenza meno disturbati del Matese. Non è un caso che accolgano ancora specie di gran pregio naturalistico come la sempre più rara Rosalia alpina, alcune delle più rare specie di orchidee spontanee e le ultime stazioni di Lobaria pulmonaria del versante campano del massiccio montuoso.
E' in questo contesto che si inserisce il ritrovamento, avvenuto il 13 novembre scorso (2023) di una specie di lichene mai rinvenuta prima in Campania: Peltigera neckeri Müll. Arg. (Peltigeraceae). Si tratta di un lichene foglioso costituito da talli allungati e larghi circa 1,5 cm, con margine diviso in lobi ondulati e rivolti verso l'alto. La superficie superiore è lucida, talvolta pruinosa lungo i margini, di colore blu ardesia o grigio brunastro quando asciutta, grigio nerastro o verde scuro quando bagnata. La superficie inferiore è invece bianca lungo il margine ed è solcata da venature reticolate nerastre verso il centro con interstizi bianchi; presenta inoltre rizine generalmente numerose da marrone scuro a nero, assenti sul margine dei lobi.
Un carattere distintivo sono gli apoteci (organi riproduttori) molto scuri e ripiegati, che ricordano nella forma una sella o delle unghie smaltate di nero. Peltigera neckeri è diffusa in un ampio areale a clima temperato che comprende l'America settentrionale, l'Europa, l'Asia e la Nuova Zelanda; cresce su terreno nudo o su muschi alla base degli alberi e si incontra di preferenza nelle foreste caldo-umide di faggio. In Italia è presente in maniera discontinua in quasi tutte le regioni, mancano segnalazioni per il Lazio e le Marche. La stazione del Matese è ad oggi la sola conosciuta in Campania.
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