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Immagine del redattorePasquale Buonpane

Ragni del Matese: Argyrodes argyrodes (Walckenaer, 1834).


 


I ragni del genere Argyrodes appartengono alla famiglia Theridiidae, sono quindi parenti stretti delle vedove nere e della temibile malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus), tuttavia sono del tutto innocui per l'uomo e le dimensioni veramente minuscole (il corpo misura solo pochi millimetri) li fanno passare spesso inosservati agli occhi meno attenti. L'evoluzione ha portato queste interessanti creature ad escogitare una tecnica curiosa per procacciarsi il cibo. Infatti, pur essendo in grado di tessere le loro tele, sfruttano quelle di altre specie come il ragno vespa (Argiope bruennichi) o altri grossi araneidi. Le loro dimensioni minime fanno in modo che il "proprietario" della tela non li riconosca come prede. Questo modo di procacciarsi il cibo è conosciuto come cleptoparassitismo. Non è però esatto affermare che gli Argyrodes rubino le prede al loro coinquilino, generalmente si accontentano di moscerini ed altri piccoli insetti che il costruttore della tela non mangerebbe. Visti da vicino questi minuscoli ragni sembrano ricoperti da scaglie d'argento, caratteristica che nei paesi anglofoni gli hanno valso il nome di dewdrop spiders, ragni goccia di rugiada. Si è scoperto che questa colorazione argentata è in grado di attrarre alcune specie di falene e di fornire quindi un maggior numero di prede al ragno ospite. Secondo alcuni autori quindi la relazione tra l'Argyrodes ed il suo ospite sarebbe da considerarsi più come una relazione mutualistica che come una forma di parassitismo.



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