Tra i rapaci notturni che frequentano il Matese, il gufo di palude (Asio flammeus Pontoppidan, 1763) è tra i meno osservati: si contano infatti solo sporadici avvistamenti nell'area matesina. Questa magnifica specie attraversa il nostro paese durante la migrazione invernale, quando dai siti di nidificazione del nord Europa si sposta verso i paesi con inverni meno rigidi dell'area mediterranea. Alcuni individui si spingono fino ai paesi dell'Africa subsahariana. In Italia è un migratore regolare, svernante in alcune zone ma sul territorio nazionale non si registrano nidificazioni da oltre 50 anni. Asio flammeus frequenta di preferenza le zone umide planiziali sebbene sia stato più volte osservato anche a quote superiori ai 2000 m (nel 2004 un individuo è stato avvistato nei pressi del lago Matese).
Come tutti i rapaci il gufo di palude è specie protetta, inserita nell'Allegato I della Direttiva Uccelli e nell'Allegato III della Convenzione di Berna, nel nostro paese inoltre è tra le specie particolarmente protette dalla legge Nazionale 157/92.
La foto illustra l'osservazione più recente di questa specie nell'area matesina: questo magnifico esemplare è stato avvistato il 9 gennaio 2020 nei pressi del Volturno su territorio del comune di Alife, purtroppo al di fuori dei confini del Parco Regionale e in piena stagione venatoria. Avvistamenti del genere testimoniano l'importanza di estendere i confini del nascente Parco Nazionale del Matese fino alle rive del fiume: il Volturno (Sito di Interesse Comunitario), sebbene maltrattato da decenni, continua ad attrarre ed ospitare un gran numero di specie di altissimo pregio naturalistico, tutelare questo straordinario ambiente naturale non è solo auspicabile ma necessario.
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