Lo spettacolo offerto dai volteggi di una coppia di aquile reali (Aquila chrysaetos) è senza dubbio uno dei privilegi più grandi che il Matese possa offrire. Si pensi che in Campania sono note solo due altre coppie riproduttive, una nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e l'altra nel Parco regionale dei monti Picentini. Quando poi ci rendiamo conto che a fare acrobazie e spettacolari evoluzioni aeree, con continui cambi di quota, emettendo il caratteristico richiamo (per niente facile da sentire, le aquile sono animali tendenzialmente silenziosi) non è la coppia "storica" del Matese, lo spettacolo assume tutto un altro significato ed accende una speranza. Questo perchè sul Matese la coppia riproduttiva è sempre stata una soltanto, almeno dagli anni '80, quando si cominciò a studiare questi maestosi uccelli. E' plausibile pensare che ciò che nei giorni scorsi si è presentato davanti ai nostri occhi fossero delle "prove" di corteggiamento da parte di due individui immaturi (presumibilmente intorno al quarto anno di età). Ovviamente è opportuno mantenere la giusta cautela e non giungere a conclusioni affrettate: non abbiamo elementi sufficienti per affermare che le due aquile osservate formeranno realmente una coppia, scegliendo di rimanere insieme per il resto delle loro vite, né che decideranno di stabilirsi sulle nostre montagne. Tuttavia questo "traffico" nei cieli del Matese va letto certamente come un segnale positivo e come un invito a tenere gli occhi aperti, sempre rivolti in alto.
Ringrazio Gianpiero Marra, presidente dell'associazione Matese Adventures che ha condiviso con me questa esperienza, per avermi fornito parte delle foto.
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