Il Matese si conferma sempre più uno scrigno di biodiversità di primaria importanza. Il massiccio montuoso rappresenta una sorta di rifugio per molte specie sia vegetali che animali che non si rinvengono in nessun altro posto della Campania o del Molise. A dimostrarlo ancora una volta, il ritrovamento di Boloria dia (Linnaeus, 1767), una specie di farfalla mai censita prima in Campania. Ho rinvenuto il primissimo esemplare campano il 13 agosto del 2021 nell'area collinare prossima a Piedimonte Matese. Successivamente, nella medesima località, il 1° di agosto del 2022 ho censito un secondo individuo. Non una specie nuova per il Matese: un primo, unico esemplare era infatti già stato censito nel 2012 sul versante molisano e precisamente su territorio del comune di Campochiaro, dall'entomologo Francesco Parisi.
Boloria dia (Linnaeus, 1767) con un'apertura alare che supera di poco i 3 cm, predilige i prati assolati al limite dei boschi. Presenta tre generazioni all'anno con sfarfallamenti che si susseguono da metà aprile a settembre. Le larve si nutrono di diverse specie di viola. La specie è presente nelle regioni settentrionali e centrali dal livello del mare fino ai 1700 m di quota.
I 3 esemplari rinvenuti ad oggi sul Matese rivestono particolare importanza dal punto di vista biogeografico, identificano infatti un nuovo limite meridionale per la specie in Italia rappresentato proprio dal massiccio del Matese mentre in precedenza si riteneva che la specie si spingesse solo fino al Lazio centrale.
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