Italohippus albicornis è tra le specie più interessanti dell'entomofauna del Matese, si rinviene infatti esclusivamente in una limitata area delle nostre montagne. La specie fu raccolta sul Colle del Monaco e descritta da La Greca nel 1948 come Chorthippus albicornis. Successivamente alcune caratteristiche morfologiche, tra queste le antenne leggermente clavate, la presenza di un rigonfiamento più o meno accentuato lungo la superficie interna dei femori posteriori e l'assenza di denticolazioni o spinulazioni sulla superficie esterna degli stiletti copulatori, portarono alla creazione del genere Italohippus (Fontana P. & La Greca M., 1999) che comprende tre sole specie, tutte endemiche dell'Appenino Centro-Meridionale: I. modestus (presente soltanto sul monte Terminillo), I. monticola (diffuso sui rilievi maggiori di un'ampia zona che va dal Velino-Sirente, al Gran Sasso, ai monti Ernici e al Parco Nazionale del Lazio, Abruzzo e Molise) e appunto I. albicornis presente solo sul massiccio del Matese.
Le tre specie si rinvengono in ambienti simili, abitano infatti le praterie aride di alta montagna con rocce affioranti. La presenza di Italohippus albicornis è ufficialmente nota solo per una ristretta area del monte Miletto stimata in soli 16 km quadrati e compresa tra i 1500 e i 2000 m di quota. Per l'areale estremamente localizzato la specie è stata classificata come EN (Endangered, a rischio di estinzione) nella Lista Rossa delle Specie a Rischio (IUCN). Tuttavia negli ultimi anni ho potuto accertare la presenza di I. albicornis anche sul monte Mutria e sulla Gallinola, fatto che rende l'areale di diffusione decisamente più ampio ed aumenta le probabilità di sopravvivenza di questa specie a rischio. Le foto che corredano questa breve nota si riferiscono alla popolazione del monte Mutria, rinvenuta l'8 agosto del 2018.
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