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Immagine del redattorePasquale Buonpane

Sympetrum depressiusculum (Sélys, 1841)


 


Tra i ritrovamenti più inaspettati e interessanti degli ultimi anni c'è senza dubbio quello di Sympetrum depressiusculum (Sélys, 1841), avvenuto il 21 settembre 2017 sulle rive del Volturno. Questa libellula, mai segnalata in precedenza per l'area matesina, è oggi considerata specie a rischio ed è inserita nella lista rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) nella categoria EN (Endangered, in pericolo di estinzione). Gli adulti di Sympetrum depressiusculum volano da maggio ad ottobre con una concentrazione massima di individui nel mese di agosto. La specie colonizza ambienti con acque stagnanti, ferme o a debole corrente dove avviene lo sviluppo delle larve. Fino agli anni '60 e '70 era tra le specie più diffuse nelle risaie delle regioni settentrionali, tanto che era possibile osservarne sciami composti da migliaia di individui. Il cambiamento nelle tecniche di coltivazione del riso che oggi prevedono vari periodi di asciutta nell'arco dell'anno, hanno reso questa specie una delle più rare del nostro paese e si stima che negli ultimi decenni la popolazione abbia subito un declino maggiore del 50%. In Italia le popolazioni più importanti si rinvengono nelle regioni settentrionali ed è inoltre presente in Toscana ed Umbria. Nel resto della penisola la sua presenza è confermata solo da sporadiche segnalazioni per la Campania e la Calabria, fatto che rende il ritrovamento nell'area matesina particolarmente importante.




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