La genziana appenninica (Gentiana dinarica Beck) è forse il più appariscente tra i fiori del Matese. La letteratura ufficiale riporta un'unica segnalazione per questa specie in Campania: la pianta fu trovata da Nicola Terracciano (1837-1921), botanico napoletano, per molti anni direttore del Giardino Botanico Reale all'inglese della Reggia di Caserta, che la rinvenne nel 1890 "Ai Calvisi in quel di Piedimonte D'Alife ". La segnalazione di Terracciano viene ripresa da diversi autori ma da allora la specie non fu mai più ritrovata su territorio campano e di fatto oggi viene spesso considerata presente solo su alcuni rilievi dell'Appennino centrale e in particolare delle regioni Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise mentre viene considerata incerta o addirittura assente dalla nostra regione. Il mio primo incontro con questa specie sul Matese risale al 2013, anno in cui potei osservarla in due differenti stazioni. Di queste una, costituita da un numero piuttosto limitato di piante, è con ogni probabilità quella citata dal Terracciano e fu individuata sui rilievi prossimi a Calvisi, oggi frazione del comune di Gioia Sannitica ma che nell'800, ai tempi del botanico, faceva ancora parte del comprensorio dell'allora Piedimonte d'Alife (oggi Piedimonte Matese). Nel 2014 individuai un'ulteriore sito piuttosto esteso in cui crescevano un gran numero di piante, fatto che mi fece ben sperare riguardo al futuro di Gentiana dinarica sulle nostre montagne. Infine, nell'aprile del 2016, durante un'escursione finalizzata alla ricerca di orchidee spontanee è stata individuata una ulteriore nuova stazione. Ad oggi sono quindi quattro le stazioni matesine per Gentiana dinarica, stazioni che rappresentano il limite meridionale di diffusione per questa specie in Italia e sono le uniche note in Campania.
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