La bonifica delle zone umide per far spazio ai terreni coltivabili, nel corso degli ultimi decenni e a partire soprattutto dagli anni '50, ha portato alla rarefazione o alla scomparsa di molte specie animali e vegetali legate alla presenza dell'acqua. Più recentemente, l'interramento dei canali per l'irrigazione, finalizzato a ridurre la perdita d'acqua, ha portato anche ad una ulteriore perdita di biodiversità nelle nostre campagne. Così, anche nella piana del medio Volturno, molte specie un tempo comuni sono oggi introvabili o resistono solo in piccole e rare stazioni relitte.
La presenza della stregona palustre (Stachys palustris L.) in Campania è "ufficialmente" considerata incerta in quanto la specie non è stata più ritrovata in tempi recenti sul territorio regionale. Nell'estate del 2018 individuai una stazione di questa specie nelle campagne tra Piedimonte ed Alife nei pressi di un canale per l'irrigazione, uno dei pochi miracolosamente rimasto a cielo aperto. Si trattava di una piccola stazione costituita da non più di 5 o 6 piante. Successivamente, il 15 agosto del 2020, individuai una nuova stazione con centinaia di piante nei pressi di un affluente del Volturno in un'area scampata alle coltivazioni probabilmente perché soggetta a inondazioni durante i mesi invernali. Qui Stachys palustris sopravvive insieme ad altre specie tipiche delle zone umide quali Typha latifolia, Sparganium erectum, Lythrum salicaria e Lysimachia vulgaris, tutte sempre meno frequenti nelle nostre campagne. Le immagini si riferiscono a quel fortunato ritrovamento.
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